L'articolo La modaiola Tel Aviv: come muoversi e cosa vedere proviene da La geografia del mio cammino.
]]>L’indole modaiola della capitale israeliana è stata una scoperta graduale.
“Atterrata all’aeroporto e giunta nel centro di questa metropoli sono stata negativamente colpita dall’atmosfera spettrale che mi circondava. In breve tempo ho capito però di essere capitata in città nel giorno e nell’orario più sbagliati della settimana. Il Sabato in Israele è il corrispettivo della nostra Domenica e al mattino le vie del centro sono deserte. Su suggerimento del personale dell’hotel in cui alloggiavo, ho preso un telo mare e mi sono spostata sulla spiaggia.”
In poco meno di un’ora credevo di essere a Miami.
Con questo breve aneddoto inizio la descrizione di questa città che ha tanto da offrire, soprattutto a un pubblico giovane con molta voglia di divertirsi. Le attrazioni culturali e turistiche non sono numerose perché la città ha poco più di un centinaio d’anni. Chi viene a Tel Aviv lo fa principalmente per l’indole festosa e modaiola dei suoi abitanti, per l’eterogeneità e la tolleranza razziale e culturale e perché questa città ospita il maggior numero di start-up e cervelli in fuga di tutto il continente asiatico, facendo concorrenza alla famosa “Silicon Valley” americana.
Camminando nelle strade di Tel Aviv vi accorgerete subito che gli edifici in stile Bauhaus fanno da padroni sul panorama architettonico globale. Non è un caso, infatti, che la metropoli venga chiamata anche “città bianca”. Ultimamente, oltre all’architettura, hanno iniziato a comparire i primi graffiti d’autore che stanno spopolando in tutta la città.
Tel Aviv è la città dei monopattini elettrici, che vedrete sfrecciare ovunque. Se siete in grado di guidarli vi consiglio di scaricare l’app e muovervi con questo mezzo a due ruote, da veri local. La sera potrete spostarvi tranquillamente in taxi o con Uber, che qui funziona perfettamente. Ricordatevi che dal venerdì pomeriggio al sabato sera tutti i mezzi pubblici si fermano per lo shabbat.
La zona del centro, culturalmente parlando, ha poco da offrire rispetto alle grandi metropoli internazionali. Tuttavia consiglio una passeggiata tra Rothschild Blvd e HaBima Square,con una visita al Museum of Art di Tel Aviv. Da lì, camminando per altri 15 minuti, sarà facile raggiungere la famosa Dizengoff Square dominata da una bellissima fontana. Nei pressi di questa piazza, le vie King George St e Dizengoff St ospitano i centri commerciali e i negozi più famosi della città. Da non perdere infine il Carmel Market, un suk coloratissimo all’interno del quale troverete ogni tipo di alimento. L’ingresso principale è riconoscibile per via dell’installazione di ombrelli colorati che formano un’originale tettoia.
Neve Tzedek è la zona più antica e caratteristica di Tel Aviv. Ricorda vagamente i quartieri bohemien francesi ed è ricca di ristoranti, caffè e botteghe artigianali. Florentin, invece, potrebbe essere definita come la zona shabby chic della città, in quanto è frequentata soprattutto da artisti, designer e writer. Entrambe sono molto vive nelle ore serali, quando gli abitanti di Tel Aviv saltellano da un locale all’altro.
Salvo per i brevi mesi invernali, gli abitanti di Tel Aviv sfruttano molto la zona costiera, il lungomare e le spiagge. I più sportivi sono soliti praticare qualsiasi tipo di attività all’aperto, sfruttando le numerose aree attrezzate messe a disposizione dalla città. Gli amanti della tintarella, invece, si riversano nei servitissimi lidi che occupano la spiaggia. State attenti perché ogni zona costiera corrisponde a un utilizzo dei lidi differente. Ci sono spiagge per cani, per famiglie, per giovani che giocano a racchettoni, per amanti del surf e del windsurf, etc.. Inoltre non poteva mancare la zona del porto, ricca di bar, discoteche e negozi.
Giaffa è la “città vecchia” e la parte culturalmente più affascinante di tutta Tel Aviv. Il suo stile arabo, i vicoli in pietra, le gallerie d’arte e i negozietti la rendono il luogo perfetto dove trascorrere un’intera giornata.
L’ingresso è delimitato dalla torre dell’orologio e dalle mura antiche che costeggiano il mare. Salendo le scalinate della città fortificata, consiglio di non perdervi i panorami che potrete ammirare dal Monastero di San Pietro e dalla galleria d’arte di Ilana Goor, all’interno della quale sarete positivamente colpiti da una serie di sculture e quadri che raccontano la vita di questa collezionista. Se amate i luoghi all’aperto non potrete fare a meno di passeggiare in uno dei porti più antichi del mondo mentre – se amate lo shopping – dovrete per forza fare un salto al mercato delle pulci Jaffa Flea Market. Qui troverete oggetti kitsch, abbigliamento usato e cianfrusaglie di qualsiasi tipo.
Ora che avete letto cosa vedere nella città di Tel Aviv, non vi resta che scoprirne la vita notturna, gli hotel e i ristoranti alla moda. Se, invece, avete in programma di “allungare” la vostra vacanza v’invito a leggere il mio articolo sulla città di Gerusalemme e il mio itinerario su Israele e Palestina.
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]]>L'articolo Israele e Palestina: itinerario e costi proviene da La geografia del mio cammino.
]]>L’ideale sarebbe visitare la nazione quando non fa troppo caldo. Eviterei quindi Luglio e Agosto e i mesi piovosi di Gennaio e Febbraio. Il periodo pasquale è senza dubbio uno dei migliori per clima e interesse culturale.
Purtroppo questa meta è spesso associata ai fatti storici che l’hanno vista protagonista negli ultimi decenni e viene scartata a priori per un tema relativo alla sicurezza. Posso tuttavia testimoniare che in nessun momento della mia vacanza mi sono sentita in pericolo. Nelle grandi città la presenza delle forze armate è limitata ai luoghi di culto e non è assolutamente invadente o minacciosa. Un discorso diverso va fatto per i territori palestinesi, dove è meglio muoversi con delle guide locali. Ciò nonostante ho visitato luoghi in Sud America decisamente molto più problematici. Per evitare spiacevoli sorprese vi invito comunque a tenere monitorato il sito della Farnesina che segnala sempre eventuali conflitti in essere sul territorio israeliano e palestinese.
Volo Milano – Tel Aviv con Wizzair
costo volo a/r con scalo in Romania – 292 euro
Arrivo a Tel Aviv e sistemazione presso il The Vera
costo per 2 notti – 350 euro
Visita della città
Per saperne di più leggi l’articolo dedicato alla città di Tel Aviv
Noleggio auto presso Europe Car (da evitare, pessimo servizio)
costo di noleggio per 2 gg (inclusa assicurazione) – 109 euro
Circa 3 ore di guida e visita della Fortezza di Masada, un luogo storico inserito in un contesto ambientale unico. Al sito si può accedere con una funicolare o con una scalata di circa due d’ore.
Altri 30 min di guida e arrivo a Ein Bokek. Sistemazione in hotel e qualche ora di relax nella SPA.
Pernottamento presso il Daniel Dead Sea Hotel
costo per 1 notte in mezza pensione – 335 euro
Mattinata in spiaggia a Ein Bokek, bagno nel Mar Morto e partenza per Gerusalemme.
Dopo due ore di macchina tappa a Gerico e visita al Monte delle Tentazioni e al Palazzo di Hisham.
Arrivo a Gerusalemme, riconsegna dell’auto e sistemazione presso il Bezalel Hotel
costo per 2 notti –539 euro
Visita della città
Per saperne di più leggi i miei consigli di viaggio dedicati alla città di Gerusalemme
Visità della città.
Nel tardo pomeriggio partenza per Betlemme con il pullman e passaggio del check point per l’ingresso in Palestina. Circa un’ora di viaggio dal centro di Gerusalemme.
Arrivo a Betlemme e sistemazione presso il The Walled Off Hotel
costo per 1 notte – 170 euro
Visita alla Basilica della Natività e al campo profughi di Aida. Tour dei graffiti di Banksy e di altri importanti street artist.
Ripartenza per Tel Aviv. Pullman + transfer privato.
costo complessivo – 40 euro
Arrivo a Tel Aviv e sistemazione presso lo Yam Hotel
costo per 2 notti – 454 euro
Giornata in spiaggia
Mattinata in spiaggia e partenza
COSTO QUOTA SINGOLA per VIAGGIO IN COPPIA – 1250 euro
escluso vitto e ingressi nei musei o nei luoghi di culto
Tengo inoltre a sottolineare che l’Israele è una nazione molto ricca e che il costo della vita è nettamente superiore a quello in qualsiasi altra città europea. Parlo soprattutto di ristoranti, bar e mezzi di trasporto.
L'articolo Israele e Palestina: itinerario e costi proviene da La geografia del mio cammino.
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]]>A livello gastronomico Tel Aviv è stata la migliore scoperta degli ultimi 5 anni. I locali si caratterizzano per modernità, creatività e un livello di servizio eccellente. Qui di seguito troverete alcuni indirizzi da non perdere.
In questo locale assaggerete le migliori colazioni della città. Preparatevi ad affrontare una lunga coda ma ne varrà sicuramente la pena. Da Benedict ho mangiato i pancake più buoni della mia vita, escludendo ovviamente quelli statunitensi. Oltre ai dolci, questo ristorante prepara ogni tipologia di piatto salato a base di uova e ottimi caffè americani. Il locale resta aperto 24 ore su 24.
Inizierò subito parlandovi del suo unico difetto. Questo ristorante è molto caro. A parte la premessa negativa, l’esperienza non potrà che essere eccellente. I menù originalissimi sono ancorati ai 5 elementi dell’antica filosofia cinese: fuoco, acqua, metallo, legno e terra. I sapori e la proposta culinaria si basano su una reinterpretazione degli street foods asiatici, rivisitati in chiave ultra moderna. L’arredamento è in stile “asiatic chic”, con luci soffuse e diversi ambienti arredati secondo il concept primario del locale. La nostra scelta è ricaduta sul bancone ed è stata un’ottima idea, perché abbiamo avuto modo di vedere i barman all’opera e farci suggerire qualche cocktail per accompagnare le nostre pietanze.
Uno dei ristoranti più famosi di Neve Tzedek si chiama Popina. Il suo menù è suddiviso per tipologia di cottura e non per portata. I piatti sono creativi e, tra gli altri, segnalo una “finta” pizza con pesce crudo, una tartare al gin tonik, gli hamburger di gamberetti e un soufflé di cioccolato da togliere il fiato. Il ristorante è piccolo, i tavoli sono molto stretti e la cucina è a vista. Vi consiglio di prenotare un posto al bancone per ammirare gli chef all’opera.
Il secondo ristorante che vorrei segnalarvi – sempre nel quartiere di Neve Tzedek – è il Dallal, un locale in stile europeo con uno splendido dehor. L’ambiente romantico e il servizio vi faranno sentire come a casa. La cucina è buona ma i piatti non sono particolarmente creativi e, a volte, non ne giustificano i prezzi elevati. Tuttavia, il Dallal recupera punti con la lista dei cocktail.
Il Dalida si trova nel quartiere Florentin, in una zona abbastanza defilata, e propone piatti “rivisitati” della tradizione ebraica. Ottime le proposte vegetariane. Consiglio di ordinare più portate e condividerle in quanto le porzioni sono molto abbondanti. Il servizio è poco curato ma il personale, simpatico e cordiale, saprà farvi sentire a casa. Il locale è un po’ buio e decisamente eccentrico, sia nell’arredamento che nella scelta della “mise en place”.
Raisa è un giovane ristorante aperto da poco più di un anno nel quartiere di Giaffa. Il menù propone piatti tipici della cultura israeliana, presentati in maniera originale. Qui ho mangiato una delle migliori insalate della vacanza, accompagnata da un polpo arrostito a regola d’arte. Il servizio è ottimo e, per coccolare i clienti, sono soliti portare un piatto extra da far assaggiare a tutto il tavolo.
La scelta della zona dipende dalle vostre esigenze. Se siete venuti in città per stare in spiaggia scegliete uno dei tanti modernissimi hotel vista mare. Se, invece, amate la vita notturna e volete uscire a piedi la sera optate per delle zone più centrali. In ogni caso, la varietà e la qualità delle strutture di Tel Aviv è decisamene alta.
Se amate gli ambienti di design e volete supportare un marchio israeliano, vi suggerisco di prenotare un hotel della catena Atlas. Questo marchio – presente in tutti i luoghi principali della regione – offre sistemazioni lussuose e curate in ogni minimo dettaglio, nonché strutture dedicate a singole tematiche.
Solo a Tel Aviv questa catena possiede ben 11 alberghi. Tra questi io ho optato per lo Yam Hotel, a due passi dal porto e a soli 200 metri dalla spiaggia. Le camere vista mare richiamano un po’ l’interno di una nave. In ogni stanza troverete racchettoni, ciabatte e altri piccoli gadget che v’invoglieranno a trascorrere una giornata sulla spiaggia. Tra le strutture della catena consiglio anche il Cinema Hotel, nella famosa Dizengoff Square, ricavato dalla ristrutturazione di una vecchia sala di proiezione.
L’altro hotel in cui ho alloggiato è il The Vera, una location imperdibile per chi ama l’architettura e il design. Ubicata a due passi dalla via più animata della città, questa struttura modernissima punta sicuramente sugli spazi condivisi, l’attenzione al cliente e la professionalità del personale. A qualsiasi ora del giorno e della notte gli ospiti hanno a disposizione gratuitamente succhi, vino e piccoli snack. La hall e la terrazza sono ambienti incredibili, dove poter lavorare o scambiare quattro chiacchiere con altri ospiti dell’hotel. Davvero un posto unico!
La vita notturna di Tel Aviv è in grado di competere con quella delle più grandi metropoli del divertimento. Nonostante le buone intenzioni non siamo mai riusciti a rientrare in hotel prima delle 3 di notte. Qui di seguito alcuni indirizzi utili per vivere le ore notturne nella capitale israeliana “che non dorme mai”.
Al tramonto il luogo di ritrovo per tutti i giovani che vogliono ascoltare della buona musica e bere un cocktail è il beach bar dell’hotel Hilton. Non andatevene da Tel Aviv senza aver trascorso almeno una serata in questo locale.
Frequentato quasi esclusivamente da israeliani, il Port Said è uno dei locali più popolari di Tel Aviv dove bere un cocktail e ascoltare dell’ottima musica Hip Hop.
All’apparenza potrebbe sembrare un classico dehor in cui consumare un cocktail in compagnia. In realtà, al suo interno, è nascosta una saletta in stile hipster nella quale ascoltare dell’ottima musica techno suonata da dj molto alternativi. La selezione all’ingresso non è particolarmente rigida e il divertimento è assicurato.
Un locale dalle mille anime in cui ballare, chiacchierare, ascoltare musica o semplicemente bere una birra. Al suo interno troverete una galleria d’arte, un negozietto vintage e tanti angoli arredati in maniera davvero originale. Da segnalare una minuscola saletta con musica revival in cui ballare senza sosta. Purtroppo, come in molti altri locali israeliani, è permesso fumare all’interno.
Il Pasaz, nascosto in un sotterraneo di Allenby St, è un club che offre una vasta gamma musicale. L’ambiente è decisamente industrial, non pretenzioso ma allo stesso tempo non banale. E’ una tappa che vi consiglio di fare in chiusura della vostra serata, come ultimo locale prima di andare a dormire.
Un locale tamarro ma divertente in cui passare un’oretta ballando sul bancone e facendosi preparare un cocktail dai simpatici baristi che, ogni tanto, lanciano finte banconote e aria compressa sul pubblico in sala. La clientela è molto giovane.
Pur non essendo un’amante delle discoteche, segnalo anche il The Block – il più grande club di Tel Aviv – e il Noho Club – frequentato da giovani alla moda e belle ragazze.
Infine, se la vita notturna di Tel Aviv vi ha distrutti, suggerisco qualche giorno di meditazione e spiritualità a Gerusalemme.
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]]>L'articolo 3 giorni a Gerusalemme, consigli di viaggio proviene da La geografia del mio cammino.
]]>La particolarità principale della città è data dalla consapevolezza che al suo interno convivano tre religioni molto diverse tra loro: ebraismo, cristianesimo e fede islamica. Alla fine del vostro viaggio vi accorgerete che, in realtà, le loro origini sono intrinsecamente collegate e che i punti in comune sono più di quelli che v’immaginiate. Questa polivalenza è insita anche nel nome della città perché Gerusalemme in ebraico si scrive Yerushalaim e il suffisso –aim indica il plurale. Esistono quindi più anime all’interno di un’unica grande comunità. Sta a noi scoprirle e analizzarle. E posso comunque assicurarvi che nessuno di voi valuterà o commenterà un viaggio in Terra Santa con indifferenza o leggerezza.
L’ideale sarebbe visitare la città quando non fa troppo caldo. Eviterei quindi Luglio e Agosto e i mesi piovosi di Gennaio e Febbraio. Prestate attenzione anche ai giorni della settimana perché dal venerdì pomeriggio al sabato sera la città si ferma per lo shabbat e rischiate di trovare chiuse tutte le attività commerciali.
Per visitare Gerusalemme servirebbero almeno 4 o 5 giorni. Ne possono bastare 3 per vedere i luoghi più importanti ma sicuramente non mi azzarderei a pretendere di vederla in un solo giorno. Il periodo migliore, se siete cristiani o ebrei, è la Pasqua. Ricordatevi tuttavia che le date di questa ricorrenza, nelle due religioni, non coincidono quasi mai. Quest’anno, ad esempio, la pasqua ebraica cadeva la settimana successiva rispetto a quella cristiana. Inutile dirvi che in quei giorni la città è molto congestionata.
Tutti raggiungono Gerusalemme dall’aeroporto Ben Gurion o dalla città di Tel Aviv. Nel primo caso potrete scegliere di muovervi in autobus, dalla domenica al giovedì, oppure di optare per un taxi collettivo (sherut) o privato. Da Tel Aviv esiste un treno veloce che in 45 min. vi porterà a destinazione. Anche in questo caso il servizio s’interrompe per lo shabbat. In quei giorni viaggiano solo i taxi.
Sconsiglio vivamente la macchina perché in città non vi servirà. Esiste un sistema di trasporti pubblici davvero all’avanguardia che collega qualsiasi angolo di Gerusalemme.
Gerusalemme è sicura e controllata. All’interno della Città Santa troverete moltissime guardie armate. Al di fuori vi sembrerà di passeggiare in una qualunque metropoli europea.
Inizierò col dirvi che per vedere bene la città dovrete svegliarvi presto. I luoghi religiosi aprono all’alba e, se vorrete evitare file, vi converrà visitarli al mattino.
Le principali attrattive turistiche sono concentrate nella città vecchia. Per godere un po’ dell’atmosfera autentica che si respira al suo interno, dovrete passeggiare nei vicoli la mattina presto o la sera dopo il tramonto, quando le comitive turistiche ripartono e i negozi di souvenir chiudono. Un altro consiglio che posso darvi è quello di non visitare tutto in un’unica giornata. Spezzate le visite dei vari quartieri in più giorni per godervi al meglio l’esperienza.
L’avventura più bella è quella di percorrere la Via Dolorosa, o Via Crucis, che si compone di quattordici fermate. Nove stazioni sono nascoste nei vicoli della città. Trovarle non è sempre semplice ma è quella la parte più divertente. Le ultime quattro fermate sono invece all’interno della Chiesa del Santo Sepolcro, uno dei luoghi più importanti al mondo per ogni Cristiano che si rispetti. L’unica fermata in cui si forma sempre una lunga coda è l’ultima ovvero la Cappella dell’Angelo, luogo in cui venne sepolto Gesù e in cui le donne trovarono la tomba scoperchiata tre giorni dopo la sua morte.
Uno dei luoghi più fotografati del mondo è l’Haram el-Sharif o Monte del Tempio. Al suo interno si erge maestosa la Cupola della Roccia, interamente ricoperta d’oro. E’ il terzo sito sacro per ordine d’importanza del mondo islamico ed è aperto ai turisti solo 4 ore nel corso della giornata. Per avere la certezza di visitarlo dovrete presentarvi ai cancelli di buonora e prestare attenzione all’abbigliamento che dovrà essere molto casto. L’ingresso è accanto al Muro Occidentale. Tenete presente che è vietato l’accesso all’interno dei luoghi di culto a chi non professa la fede musulmana.
Il simbolo più sacro per questa religione è il Muro Occidentale, ribattezzato anche muro del pianto. E’ diviso in due zone: una dedicata agli uomini e l’altra alle donne. L’ingresso è concesso a tutti e presuppone che tu abbia voglia di avvicinarti al muro, recitare un salmo e inserire un bigliettino contenente una preghiera nelle fessure delle pietre che lo compongono. Anche qui è richiesto un abbigliamento decoroso. Terminata la visita sarebbe preferibile allontanarsi dal muro non voltandogli mai le spalle. Oltre al Muro Occidentale questa zona è ricca di sinagoghe in cui professare la fede ebraica. Vi consiglio di visitarne un paio per rendervi conto dell’austerità di questi luoghi di culto se comparati con quelli di altre fedi religiose. Questa è una cosa che personalmente ho molto apprezzato.
Viene solitamente escluso da ogni giro turistico. Tuttavia vi consiglio di passeggiare senza meta tra le sue chiese e i suoi monasteri ammirando tutti gli scorci che può regalare.
Sempre all’interno della Città Vecchia non perdetevi la visita della Torre di David che oggi ospita un importante Museo sulla storia di Gerusalemme. Per molti turisti tuttavia la ragione primaria per cui pagare il biglietto d’ingresso è il panorama che si può ammirare dal punto più alto della città. Da qui riuscirete finalmente ad avere una panoramica a 360 gradi su tutti i luoghi di culto visitati all’interno delle mura.
Un’altra delle cose da non perdere a Gerusalemme è la visita al Monte degli Ulivi, che si trova fuori dalle mura. È un’area importante che compare spesso sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento. Il monte degli Ulivi, che prende il nome dagli omonimi alberi che si trovano sulle pendici, ospita le chiese di Pater Noster, Dominus Flevit e la Basilica delle Nazioni, attorno a cui si estende l’orto del Getsemani dove venne arrestato Gesù prima della crocefissione. Questo promontorio è un luogo importante anche per gli ebrei per la presenza del cimitero in cui trovano riposo profeti importanti come Zaccaria e altri rabbini. Vale assolutamente la pena spingersi fin qui per godere della meravigliosa vista sulla Città Santa.
Anche questo monte, a sud della Città Vecchia, rientra tra le attrazioni principali di Gerusalemme. È un’importante meta di pellegrinaggio sia per i cristiani che per gli ebrei. I primi rendono omaggio al luogo in cui presumibilmente si svolse l’Ultima Cena, i secondi al luogo in cui si ritiene sia stato sepolto il re David.
Il mercato di Mahane Yehuda è uno scorcio unico su Gerusalemme in grado di farvene innamorare e comprenderne la complessità. Qui troverete un’esplosione di colori, sapori e profumi capaci di inebriarvi e conquistarvi. Tra le pietanze che non potete assolutamente perdere troviamo falafel, shawrma, sabich e hummus accompagnati da succhi di frutta freschi. Inoltre vi verrà voglia di comprare spezie, frutta secca e dolci di pasta di sesamo.
La parola “olocausto” fa ormai parte di storie raccontate tra i banchi di scuola o attraverso film e romanzi. Solo all’interno di questo museo ho davvero compreso la portata di quella che è stata una delle più grandi tragedie mai avvenute. Lo Yad Vashem è il memoriale ufficiale di Israele alle vittime ebree dell’olocausto e al suo interno è presente un archivio importantissimo. Vi sono fotografie, filmati, ricostruzioni d’interi ambienti e una stanza chiamata Sala dei Nomi, in cui riecheggiano le voci di tutti i morti. All’esterno troviamo vari ambienti tra cui il Giardino dei Giusti, dedicato a coloro che hanno aiutato gli ebrei, la ricostruzione di un treno che sta per cadere su un precipizio e una sala asettica in cui vengono ripetuti i nomi di tutti i bambini morti nei campi di concentramento.
E’ una tappa fondamentale del vostro viaggio a Gerusalemme che io ho saltato perché non amo i posti claustrofobici. Per accedervi dovrete indossare scarpe idrorepellenti, portate con voi una torcia ed entrare nel Tunnel di Ezechia scavato nella roccia, nel quale scorre ancora acqua che arriva fino alle ginocchia.
Gerusalemme è una città molto turistica. Di conseguenza gli alloggi non mancano. Il mio consiglio è di scegliere un hotel non troppo distante dalla città vecchia, in modo da poterla raggiungere a piedi anche più volte nella stessa giornata.
Se amate gli ambienti di design e volete supportare un marchio israeliano, vi suggerisco di optare per un hotel della catena Atlas. Presente in tutti i luoghi principali della regione, questo marchio offre sistemazioni lussuose e curate in ogni singolo dettaglio, nonché strutture dedicate a singole tematiche. A Gerusalemme sono proprietari di tre alberghi tra i quali ho scelto il Bezalel Hotel. La camera era molto piccola ma purtroppo questo è un problema comune a tutte le strutture israeliane. Il resto è stato impeccabile. Colazione abbondante, aperitivo gratuito dalle 17 alle 19, biciclette a disposizione e tanta cortesia.
L’hotel più bello della città, a mio avviso, è il Mamilla. Questa elegantissima struttura è situata a pochi minuti da uno degli ingressi principali della Città Vecchia. Qualora non possiate permettervi di alloggiare qui vi consiglio un aperitivo sulla sua terrazza panoramica. Non resterete delusi.
Oltre al Mercato Mahane Yehuda, Gerusalemme offre una quantità di ristoranti incredibile. Molti però sono turistici, soprattutto se situati nei pressi o all’interno della Città Vecchia. Per mangiare bene dovrete spostarvi nei quartieri abitati principalmente dagli abitanti della città. Ecco qui sotto qualche indirizzo utile.
All’interno della stazione vecchia, che consiglio di visitare, ci sono una serie di ristorantini degni di nota. Quello che ha attirato la mia attenzione si chiama Adom e propone specialità di pesce e piatti della cucina italiana e internazionale. L’arredamento ricorda quello di un bistrot francese ma se volete un posto meno formale chiedete di farvi accomodare al bancone del bar.
Serve piatti mediterranei ispirati a diverse cucine del mondo con una predominanza di pesce e pietanze vegetariane. L’ambiente è giovane e informale, il servizio è molto curato e i prezzi assolutamente in linea con quello che mangerete. Vi consiglio di ordinare più piatti e dividerli in modo da apprezzare al meglio tutta la creatività dello chef.
La prima cosa per cui vale la pena di prenotare in questo locale è la vista sulla Torre di Davide e sulle mura della Città Vecchia. La seconda sono senza dubbio le sue portate a base di carne e verdure. Una cucina kasher mediterranea con influenze asiatiche.
A Gerusalemme la vita notturna è davvero limitata. Esistono dei quartieri turistici dove consumare alcolici e scambiare quattro chiacchiere ma non sono assolutamente degni di nota. Il mio consiglio è quello di vivere la città di giorno, fin dalle prime luci dell’alba, e conservare la voglia di fare baldoria per altre città, prima fra tutte Tel Aviv.
L'articolo 3 giorni a Gerusalemme, consigli di viaggio proviene da La geografia del mio cammino.
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