Le cantine di Montepulciano: visite guidate e degustazioni
Enoturismo,  Italia,  Toscana

Le cantine di Montepulciano: visite guidate e degustazioni

Se vi state chiedendo quali cantine di Montepulciano visitare partirei da una doverosa premessa: circa il 70% dell’economia di questo comune ruota intorno al mondo del vino. Nel 2022 sono state immesse nel mercato un totale di 7,1 milioni di bottiglie di Vino Nobile di Montepulciano e 2,8 milioni di bottiglie di Rosso di Montepulciano. Gli ettari vitati sono circa 2000, i viticoltori 250 mentre gli imbottigliatori si attestano intorno alle 90 unità, dei quali 80 iscritti al Consorzio. Il mercato è tenuto in piedi soprattutto dalle esportazioni che arrivano a pesare circa il 70% della produzione totale. In Italia viene commercializzato il restante 30%.

Le cantine di Montepulciano: visite guidate e degustazioni
Le cantine di Montepulciano: visite guidate e degustazioni

Questo per farvi capire che la scelta delle “migliori cantine di Montepulciano” sarà tutt’altro che facile. Ma partiamo dalle basi!

Una giusta premessa

Il comune di Montepulciano, in Toscana, è il detentore della DOCG Vino Nobile di Montepulciano, prodotto principalmente con il vitigno Sangiovese. Questo comune e questa varietà di uva a bacca nera non hanno nulla a che vedere con il vitigno di Montepulciano che viene ampiamente coltivato in Abruzzo, Marche e Molise e di cui vi parlerò sicuramente in un’altra occasione.

La denominazione Vino Nobile di Montepulciano

Come vi ho già anticipato, la denominazione Vino Nobile di Montepulciano rientra interamente nelle colline di Montepulciano, in provincia di Siena. Questa DOCG si suddivide in vini rossi “base” e vini rossi “riserva”. I primi sono sottoposti a un affinamento di almeno 2 anni, di cui minimo 1 anno in legno; i secondi sono sottoposti a un affinamento di almeno 3 anni, di cui minimo 1 anno in legno e 6 mesi in bottiglia.

La DOCG Vino Nobile di Montepulciano dev’essere composta da almeno un 70% di uve Sangiovese, solitamente appartenenti al biotipo Prugnolo Gentile. Il restante 30% può arrivare da vitigni a bacca nera autoctoni – come il Canaiolo Nero e il Mammolo – o da vitigni a bacca nera internazionali. È concessa anche una piccola presenza di uve a bacca bianca ma non deve superare il 5% e, soprattutto, non devono essere vitigni aromatici. Il colore tipico del Vino Nobile di Montepulciano è un rosso rubino intenso, i sentori principali sono amarena e spezie mentre la tannicità è marcata.

Montepulciano e i suoi vigneti
Montepulciano e i suoi vigneti

Le cantine di Montepulciano

Avignonesi

La prima cantina che abbiamo deciso di visitare è quella appartenuta alla storica famiglia Avignonesi, tuttora detentrice di alcuni palazzi antichi all’interno della cittadina di Montepulciano. Ci troviamo nella Fattoria le Capezzine, a pochi km dal Lago Trasimeno, un’antica residenza costruita nel 1882 per volere di Angelo Vegni e poi venduta – negli anni 70’ – alla famiglia Avignonesi. Nel 2009, infine, quest’importante azienda vinicola è stata rilevata dalla belga Virginie Saverys.

L’azienda vinicola conta 140 ettari vitati divisi in 9 appezzamenti: 1 a Cortona, dove vengono coltivata principalmente varietà internazionali, e 8 a Montepulciano, dove troviamo quasi unicamente vitigni di Sangiovese. L’altitudine massima dei vigneti è di 600 mt sopra il livello del mare. Qualche curiosità: nel 2015 la cantina Avignonesi si è convertita all’agricoltura biologica e dal 2019 è certificata Biodyvin. L’azienda produce una media di 700.000 bottiglie annue, oltre a miele, olio e Vin Santo.

Avignonesi, vigneto La Tonda
Avignonesi, vigneto La Tonda

La visita della cantina

Un progetto per il quale questa cantina è diventata famosa è il vigneto La Tondadove inizia la nostra visita – nel quale sono state piantate 90 file di Sangiovese, di diversa densità, per comprendere e studiare quale fosse la migliore.

Proseguiamo poi con un tour delle cantine. Sotto la guida dell’enologo Matteo Giustiniani l’uso del rovere è sempre più parsimonioso e si prediligono barili già usati per non coprire troppo i sentori primari del vino. Inoltre, in cantina sono presenti numerose barriques di singoli vigneti utilizzate per studiare le caratteristiche di ogni parcella e delle differenti annate.

Le cantine di Montepulciano: Avignonesi
Le cantine di Montepulciano: Avignonesi

La visita della cantina termina nella Vinsantaia, dove vengono raccolte e messe ad asciugare le uve che serviranno per produrre il Vin Santo. Una volta posti su dei graticci, gli acini iniziano a disidratarsi, aumentando il contenuto zuccherino del mosto che ne verrà estratto. Il mosto viene quindi messo nei “caratelli”piccole botti in legno da circa 50 litri – e fatto invecchiare. I due Vin Santi prodotti da Avignonesi – uno con vitigni di Malvasia e Trebbiano, l’altro con vitigno Sangiovese (Occhio di Pernice) – invecchiano per 10 anni nei caratelli e per altri 2 anni in bottiglia. Entrambi questi prodotti sono molto rari e costosi.

Avignonesi, la vinsantaia
Avignonesi, la vinsantaia

L’azienda Avignonesi possiede anche un ristorante, un frantoio e 18 arnie.

La degustazione

Avignonesi predilige Vini Nobili di Montepulciano che siano prodotti con il 100% di uve Sangiovese. Ecco le referenze che abbiamo assaggiato:

Chardonnay Toscana il Marzocco 2019

Un vino bianco vinificato in uova di cemento, anfore di terracotta e botti di rovere. Le uve provengono dal vigneto di Tortona. Un vino elegante e profondo con sentori di ananas matura e fiori bianchi.

Avignonesi Oceano 2017

Oceano è uno dei vigneti più famosi della cantina. Regala vini intensi ed espressivi, con sentori di amarena e spezie dolci.

Grandi Annate Sangiovese 2016

Un blend delle migliori annate e dei migliori vitigni, il vero ambasciatore della cantina. Affinamento di 18 mesi per l’85% in botti di rovere e per il 15% in tonneau. Un vino fresco e avvolgente con sentori di fragola selvatica e liquirizia.

50 & 50

Un blend molto particolare formato per il 50% da uve Merlot di Avignonesi e per il restante 50% da uve Sangiovese di Capannelle (Chianti). La leggenda narra che in una degustazione alla cieca siano stati mischiati per sbaglio. I due vitigni subiscono processi di vinificazione e affinamento distinti e vengono poi assemblati 18 mesi prima della messa in commercio.

Avignonesi, la degustazione
Avignonesi, la degustazione

Salcheto

Salcheto nasce esattamente 30 anni fa, con la costituzione di una piccolissima azienda familiare. Dal 1997, sotto la guida di Michele Manellienologo e proprietario della cantina – Salcheto è cresciuta moltissimo e oggi possiede 28 ettari vitati nel comune di Montepulciano, 11 ettari a Chiusi e 11 ettari in Val d’Orcia. La produzione è di circa 480.000 bottiglie annue.

Il nome Salcheto deriva dalla parola “salco” che, in antico toscano, significa Salice, con i cui rami si legavano le viti. Salcheto è anche il nome di un ruscello ubicato vicino all’azienda vinicola. Insomma, una parola che evoca territorialità, storia e che ritroviamo anche nel logo.

Salcheto, la cantina ecosostenibile
Salcheto, la cantina ecosostenibile

La visita della cantina

Nel 2008 Michele ricostruisce la cantina rendendola completamente ecosostenibile ed energeticamente autonoma. Nel corso della visita noterete infatti i collettori per l’illuminazione naturale che, durante la vendemmia, vengono utilizzati anche per convogliare l’uva nelle botti. 54 % d’energia elettrica risparmiata e 46% derivante dai pannelli solari.

Salcheto, azienda vinicola 100% Bio, possiede la certificazione Equalitas: autoproduce i suoi concimi, utilizza preparati biodinamici e lieviti indigeni, ricicla il 100% delle sue acque e utilizza materiali legnosi provenienti da foreste gestite in maniera responsabile. Dal 2016, inoltre, Salcheto riutilizza il rovere delle sue botti per produrre occhiali da sole.

Le cantine di Montepulciano: Salcheto
Le cantine di Montepulciano: Salcheto

L’azienda agricola che, tra le altre cose, vanta una meravigliosa vista sulla cittadina medievale di Montepulciano produce anche olio e miele. Inoltre, Salcheto ha aperto un ristorante chiamato “L’indigeno” che serve prodotti km zero come verdure dell’orto, cacciagione, oche del cortile e pesci di lago. Per completare l’offerta enoturistica la cantina ha aperto anche un piccolo agriturismo composto da sei stanze e un salone con cucina.

La degustazione

La linea Obvius

Una linea basata sulla bevibilità e la precisione aromatica, con vinificazioni interamente senza solfiti. Quattro referenze – rosso, rosato, bianco e vendemmia tardiva – di sola uva fino alla bottiglia. Il mio preferito? Obvius Rosato: 90% Sangiovese e 10% Canaiolo Nero, Mammolo e Merlot. 4 mesi d’invecchiamento di cui il 70% in acciaio e il 30% in legno.

I sangiovesi “classici”

Qui troviamo il Nobile di Montepulciano 2019il vino più venduto – e il Nobile di Montepulciano Salco 2017. Salco è un vino con uve 100% Sangiovese che invecchia 2 anni in legno (30% botte e 70% tonneaux) e affina 3 anni in bottiglia. Un vino speziato con sentori di frutta rossa mescolati a cuoio e tabacco. Tannini vellutati e rotondi.

Salcheto, la degustazione
Salcheto, la degustazione

Se apprezzate il Sangiovese e volete proseguire il vostro tour nelle campagne senesi v’invito a leggere i miei articoli sulle cantine di Montalcino e sulle cantine del Chianti Classico.

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